Decreto sicurezza: inaccettabili mancanze di rispetto dei diritti umani
Diversi sindaci italiani hanno deciso di sospendere il Decreto Sicurezza perché definito disumano e incostituzionale.In particolare profili di incostituzionalità presentano le norme che vietano l’iscrizione all’anagrafe dei Comuni dei richiedenti asilo. L’impossibilità di iscrizione all’anagrafe comporta la parallela impossibilità di richiedere residenza e carta di identità e accesso ai servizi sanitari, gestiti dalle Regioni.
L’incontro vuole favorire un confronto tra realtà e rappresentanti sindacali che sul nostro territorio ogni giorno si impegnano in supporto di chi subirà gli effetti di questa legge, di chi non viene considerato un numero ma una persona con eguali diritti e doveri .La cittadinanza è invitata ad intervenire e a dare il proprio contributo.
L’evento si terrà LUNEDI’ 14 gennaio ore 18:00
presso la sede provinciale della Acli in Via S. Francesco 4/1.
In questi giorni è balzato alle cronache nazionali la “ ribellione dei sindaci “ di diverse città, anche importanti, in merito all’applicazione di alcune parti del Decreto Legge n.113 del 4 ottobre 2018, il cosiddetto“ Decreto Sicurezza “. Il Decreto infatti, come già rilevato dalla Sesta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, presenta in molte sue parti profili di incostituzionalità.Si promuove l’incontro per conoscerne meglio i contenuti.
Interverranno :
Cristiano Cozzolino, Presidente provinciale Acli di Trieste
don Alessandro Amodeo, Direttore Fondazione Diocesana Caritas
Gianfranco Schiavone, Presidente ICS-Trieste
Franco Codega, Coordinatore Forum Accoglienza, Convivenza, Integrazione PD di Trieste
Paolo Parisini, Presidente Comunità S. Egidio di Trieste
Silvano Magnelli , Coordinatore Assemblea “ Insieme per l’Europa “ di Trieste
Buba Assy, Amministratore Gruppo UnitedCultures
I Referenti sindacali per l’immigrazione Antonella Bressi CGIL, Ahmed Faghi Elmi CISL, Michele Berti UIL