Mancanza di mascherine per lavorare in sicurezza
Gli operatori dell’accoglienza di ICS continuano ogni giorno il loro lavoro al fine di assicurare la prosecuzione ordinata del sistema di accoglienza dei rifugiati, salvaguardando la salute degli ospiti e – al tempo stesso – dell’intera comunità. Una parte degli operatori inoltre si occupa, nella struttura di Casa Malala e sul territorio, dei nuovi arrivi, e per questo motivo è particolarmente esposta a rischio.
Per far fronte all’emergenza coronavirus, ICS è da due settimane alla costante ricerca di dispositivi di protezione (nello specifico di mascherine idonee) anche attraverso il mercato privato, ma ogni tentativo è risultato vano e il numero delle mascherine reperite, date in consegna a chi tra i lavoratori è più esposto, è comunque insufficiente. ICS ringrazia la comunità cinese di Trieste per aver ricevuto da essa una donazione di mascherine.
ICS ha ripetutamente fatto presente tale grave situazione alla Prefettura di Trieste, con note formali e chiedendo supporto nel reperimento dei dispositivi di protezione. Recentemente la Prefettura ha fatto sapere di avere interessato della problematica la Protezione Civile della Regione, ma finora nulla è ancora avvenuto.
Fa certamente piacere leggere che la Regione intende distribuire due mascherine a ogni abitante, migranti compresi, con uno sforzo organizzativo che si immagina imponente. Corre l’obbligo tuttavia di evidenziare come, al momento, neppure obiettivi prioritari e molto più limitati siano stati raggiunti e che la grave situazione sopra descritta è rimasta immutata con il passare dei giorni.