Non servono interventi spot, ma un piano ordinato di redistribuzione settimanale dei richiedenti asilo
Annunciare ciò che appare solo come un primo trasferimento di richiedenti asilo alla stregua di un successo, come fa il Sindaco di Trieste Dipiazza, è operazione del tutto stonata: si tratta solamente di un parziale rispetto della legge che è stata violata per mesi, creando la grave situazione umanitaria in atto a Trieste e che sarebbe rimasta tale se ICS e le altre associazioni non avessero denunciato la situazione a livello nazionale. ICS fa presente che il numero annunciato è di poco più di un terzo di tutti i richiedenti abbandonati da mesi (il loro numero è attualmente attorno alle 550 persone) e che pertanto appaiono necessari ben ulteriori interventi di ricollocazione.
Soprattutto è inderogabile la ripresa di un programma di ricollocazioni a regime che inserisca la rotta balcanica nel piano ordinario di redistribuzione dei richiedenti asilo su tutto il territorio nazionale. Ciò comporta un programma che assegni al confine orientale almeno 100 quote di trasferimenti settimanali. Diversamente la situazione rimarrà del tutto invariata, nonostante gli annunci. ICS ricorda inoltre che la mancanza di un piano adeguato perdura da oltre un anno e che ciò ha creato enormi problematiche umanitarie e di rispetto delle leggi vigenti da parte delle istituzioni, che si sono solo accentuate negli ultimi mesi. Singoli interventi spot possono servire a coprire l’inadeguatezza di alcuni politici, ma non a dare risposte adeguate.