Presentata al Circolo della Stampa la borsa di studio Peratoner
Nella mattina del 6 febbraio, al Circolo della Stampa di Trieste, è stata presentata la borsa di studio intitolata a Leopoldo “Duccio” Peratoner per sostenere la partecipazione di persone migranti e rifugiati ad attività formative e/o di studio in discipline sanitarie. L’iniziativa è promossa da ICS, OIKOS, DonK, congiuntamente alla Famiglia Peratoner. È possibile consultare il bando cliccando qui.
Nella conferenza ha preso parola Gianfranco Schiavone (presidente ICS): «Peratoner è una persona che ha dato molto a questa città, a partire dal suo impegno sociale, svolgendo un’attività costante per le persone più deboli. Alla sua memoria viene inaugurata questa iniziativa concreta, che ci auguriamo possa crescere nel corso dei prossimi anni».
La borsa di studio vuole venire incontro alle esigenze della società: «c’è un estremo bisogno di personale sanitario – ha continuato Schiavone – che oggi viene già svolto spesso da stranieri. Quindi, oltre all’aspetto umanitario, l’iniziativa ha anche una ricaduta sociale».
Ha poi preso la parola Toni Peratoner, fratello di Leopoldo: «Duccio ha lasciato orme profonde dov’è passato. Ha espresso le sue capacità e sensibilità non solo nel suo lavoro, ma anche nel volontariato (con san Martino al Campo, con DonK, con ICS…), e operando in Mozambico, Angola, ad Haiti. Nelle sue relazioni c’era umiltà, pacatezza e dolcezza, eppure non era arrendevole. Abbiamo pensato che il modo migliore per conservare la sua memoria, affinché queste tracce non si perdano, è ricordare il suo impegno con i migranti. Si tratta di un impegno rivolto al futuro: l’immigrazione è ormai strutturale, lì si disegnerà la civiltà del nostro Paese. Per questo motivo riteniamo che questa scelta sia centrale e la speranza è che l’iniziativa continui anche nei prossimi anni».
È successivamente intervenuto Tarcisio Not (DonK): «Duccio era una persona che faceva cose, che si dava da fare. Io l’ho conosciuto in clinica pediatrica. Era una persona che da te pretendeva il massimo, ma al tempo stesso era impossibile non entrare in sintonia con lui. A me ha aiutato tanto a migliorare e a crescere. Ricorderò sempre il suo invito a studiare, sempre di più, perché “solo così si va avanti“. Speriamo che da dov’è ora apprezzi questa iniziativa».
La conferenza stampa si è conclusa con l’intervento di Giovanni Tonussi (presidente Oikos): «Duccio era un pediatra, un primario, un grande lettore e cultore della musica, aveva scelto di fare il pediatra per curare la parte più fragile della società, i bambini. E dopo la pensione ha continuato il suo impegno con il volontariato e la solidarietà, continuando a occuparsi di persone fragili come i migranti».