Vite abbandonate: Rapporto sulla situazione e i bisogni dei migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste – anno 2023
La mattina del 26 giugno, al Circolo della Stampa di Trieste, è stato presentato “Vite abbandonate: Rapporto sulla situazione e i bisogni dei migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste – anno 2023”. Di seguito potete leggere la sintesi dei contenuti, mentre è possibile scaricare integralmente il report cliccando qui.
Il Rapporto “Vite Abbandonate: Secondo rapporto sulla situazione e i bisogni delle persone migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste – Anno 2023” fa seguito al Rapporto sulla condizione delle persone in arrivo a Trieste relativo all’anno 2022. Come lo scorso anno, anche in questa occasione il Rapporto è stato redatto dalla Rete solidale di associazioni operanti a Trieste nell’accoglienza e assistenza delle persone migranti provenienti dalla rotta balcanica.
La Rete è composta dalle seguenti organizzazioni:
- Comunità di San Martino al Campo ODV
- Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS)
- Diaconia Valdese (CSD)
- DONK – Humanitarian Medicine ODV
- International Rescue Committee Italia (IRC)
- Linea d’Ombra ODV
Il Rapporto include i dati quantitativi dei profili delle persone migranti in arrivo, delle loro nazionalità, composizione familiare ed età, nonché le loro intenzioni migratorie, con una particolare attenzione ai profili più vulnerabili. In riferimento a questi ultimi, si evidenzia con preoccupazione come risultino in aumento: i nuclei familiari sono più del doppio e le donne sole sono il doppio rispetto ai numeri registrati nell’anno precedente.
L’analisi si focalizza successivamente sui bisogni principali di queste persone e le iniziative di supporto messe in campo a Trieste dalla società civile, nonché sullo stato di accesso all’asilo e all’accoglienza. Infine, il documento analizza l’impatto che il numero delle persone in arrivo dalla rotta balcanica ha avuto sul sistema locale dei servizi di bassa soglia nel 2023 e sul sistema dei dormitori di emergenza per l’inverno 2023/2024, evidenziando le principali criticità emerse.
Il Rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni alle istituzioni che riprendono quelle già evidenziate nel 2023, concentrandosi su interventi – finora carenti o assenti – che è urgente realizzare al fine di garantire il rispetto delle normative vigenti e la tutela dei diritti umani fondamentali.
Il confronto, negli arrivi a Trieste, tra il primo trimestre 2023 e il primo trimestre 2024 di cui ai grafici allegati smentisce nettamente la tesi in base alla quale il ripristino dei controlli alla frontiera interna avvenuto a ottobre 2023 (e tuttora in atto) abbia prodotto una netta diminuzione degli arrivi dalla rotta balcanica. Che tale tesi sia stata diffusa a soli fini di propaganda politica è facilmente desumibile, oltre che dai dati del monitoraggio, anche da una corretta interpretazione della normativa vigente. Il ripristino dei controlli alla frontiera interna, previsto in casi eccezionali dal Capo II del Regolamento Regolamento (UE) 2016/399 (codice Schengen), non modifica in alcun modo il diritto dello straniero che è in cerca di protezione internazionale a presentare tale domanda al ripristinato valico di frontiera in cui si trova o in occasione di rintraccio nelle vicinanze della frontiera stessa. Nessun respingimento può essere attuato verso chi presenta domanda di protezione internazionale. Come confermano i dati del monitoraggio, non c’era infatti alcuna ragione per ritenere che il ripristino dei controlli alla frontiera interna potesse incidere sull’accesso alla procedura di asilo perché, se così fosse stato, si sarebbe verificata una chiara violazione del diritto europeo e, in particolare, delle disposizioni della Direttiva 2013/32/UE.